Diodato vince il Festival di Sanremo 2020 con il brano Fai Rumore: testo canzone e significato

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Diodato è il vincitore della settantesima edizione del Festival di Sanremo, condotto da Amadeus. Il cantante è giunto sul podio del Festival, al secondo posto Francesco Gabbani e terzo posto I Pinguini Tattici Nucleari.

Diodato ha portato al Festival della Canzone Italiana il brano “Fai Rumore“. Clicca qui per ascoltare il brano.

Testo canzone Fai Rumore di Diodato

Sai che cosa penso,
Che non dovrei pensare,
Che se poi penso sono un animale
E se ti penso tu sei un’anima,
Ma forse è questo temporale
Che mi porta da te,
E lo so non dovrei farmi trovare
Senza un ombrello anche se
Ho capito che
Per quanto io fugga
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale
Tra me e te.
E me ne vado in giro senza parlare,
Senza un posto a cui arrivare,
Consumo le mie scarpe
E forse le mie scarpe
Sanno bene dove andare,
Che mi ritrovo negli stessi posti,
Proprio quei posti che dovevo evitare,
E faccio finta di non ricordare,
E faccio finta di dimenticare,
Ma capisco che,
Per quanto io fugga,
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale tra me e te.
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale,
E non ne voglio fare a meno oramai
Di quel bellissimo rumore che fai.

Credits TV Sorrisi e Canzoni

Significato canzone Fai Rumore di Diodato

Un grido d’amore, per una storia andata a finire. Diodato ha spiegato a Blogo com’è nato il brano e qual’è il suo significato:

“E’ nato in un pomeriggio, ero in questo studio con Edwyn Roberts, che ha collaborato con me per questo brano. Lui stava suonando al piano, io ero seduto sul divano e ho cominciato a cantare col microfono. Si è creata una magia, non c’erano ancora tutte le parole, solo accenni… Ma la parte finale del brano è esattamente quella che abbiamo registrato quel giorno. Mi ricordo che avevo gli occhi chiusi. Quando li ho riaperti, io ed Edwyn siamo scoppiati a ridere perché era una risata di emozione, era successo qualcosa di magico. Ho lavorato al testo, a mettere a fuoco quello che volevo dire. Sentivo la necessità di abbattere i muri dell’incomunicabilità, di far arrivare la mia voce e far sentire un dialogo. Un invito a bruciare quei silenzi che amplificano delle distanze e considerazioni false che creiamo noi stessi”,

afferma.

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