La terza puntata della “Rubrica dei Sogni”, andata in onda il 20 dicembre in diretta nazionale sul canale 231 e ora disponibile sugli altri canali del circuito Fox, ha offerto al pubblico un nuovo viaggio tra sogni, identità e cultura.
Protagonista della puntata Roberto Quijano, con la partecipazione speciale di Edoardo Sylos Labini.
La terza puntata della Rubrica dei Sogni, format televisivo dedicato all’interpretazione dei sogni e alle esperienze personali degli ospiti, ha acceso l’attenzione del pubblico con un tema tanto curioso quanto universale: il cosiddetto “sogno proibito”, spesso legato a sensazioni di esposizione e vulnerabilità, elementi simbolici molto comuni nell’esperienza onirica.
Roberto Quijano e il linguaggio simbolico dei sogni
Nel corso della puntata, Roberto Quijano ha guidato il racconto soffermandosi sul valore simbolico dei sogni, sottolineando come immagini forti o imbarazzanti non vadano lette in senso letterale, ma come espressione di emozioni profonde, paure o desiderio di autenticità. Un approccio che ha stimolato il dialogo e il confronto, rendendo la puntata particolarmente coinvolgente.
Ospite d’onore Edoardo Sylos Labini
Ospite d’onore della puntata è stato Edoardo Sylos Labini, attore, giornalista ed editore, che ha raccontato il suo “sogno costruito”: diventare giornalista, un traguardo raggiunto intorno ai 50 anni, parallelamente alla sua carriera di attore. Un esempio concreto di come la passione possa trovare spazio anche in fasi diverse della vita.
Presidente dell’associazione CulturaIdentità ed editore dell’omonima rivista, Sylos Labini ha spiegato come il suo lavoro sia oggi orientato alla valorizzazione delle bellezze italiane, in particolare delle piccole province, ricche di storia e tradizioni spesso poco raccontate.
“Inimitabili”, il successo tra teatro e Rai
Nuovo ingresso nel programma, lo scrittore e giornalista Flavio Iacones ha aperto un approfondimento su “Inimitabili”, progetto di successo firmato da Sylos Labini. Nato come spettacolo teatrale, il format è diventato poi un programma televisivo Rai, dedicato ai grandi protagonisti della cultura italiana come Marinetti, Pirandello e D’Annunzio.
«Un racconto dentro i grandi italiani della cultura», ha spiegato l’artista, ricordando anche l’intenso lavoro di trasformazione fisica affrontato per interpretare D’Annunzio, a dimostrazione dell’approccio totale con cui vive i suoi progetti.
Cultura in TV e rapporto con il pubblico
Secondo Sylos Labini, i programmi culturali funzionano:
«L’Italia risponde bene. Io porto il teatro nella conduzione: il mio stile è teatrale ma anche giornalistico, con un tono colloquiale e una costante componente musicale».
Un mix che ha contribuito al successo dei suoi format, rendendo la cultura televisiva accessibile e coinvolgente.
Sogni, razionalità e dimensione interiore
Parlando di sogni premonitori, Sylos Labini ha dichiarato di credere profondamente nella dimensione onirica come spazio che va oltre la razionalità. La psicologa Paola Massafra ha offerto invece una lettura più analitica, legata al bisogno umano di mantenere legami emotivi e simbolici, dando vita a un confronto equilibrato tra scienza e spiritualità.
Dal grande pubblico alle nuove sfide
Attore noto per fiction di successo come “Le Tre Rose di Eva” e “Incantesimo”, Sylos Labini ha ricordato come uno dei momenti più popolari della sua carriera resti lo spot “Antò, fa caldo”, diventato un vero e proprio cult della cultura pop italiana.
Il suo sogno più grande realizzato è la figlia Luce, mentre quello ancora in divenire è il progetto “Città Identitarie”, pensato per raccontare e difendere l’identità culturale delle città e delle province italiane in un mondo sempre più globalizzato.
Dal 23 dicembre, Sylos Labini sarà inoltre in onda in seconda serata con “Radix”, un programma dedicato all’Italia delle radici, tra storia, memoria e identità.
Appuntamento fisso con la Rubrica dei Sogni
La Rubrica dei Sogni continua a dare appuntamento al pubblico ogni settimana, con nuove puntate e repliche, confermandosi uno spazio televisivo capace di unire introspezione, cultura e racconto umano.






