Marina Lupo è un’attrice e regista italiana, nata a Taranto nel 1954, nota per la sua intensa attività artistica tra teatro e cinema.
- Altezza 1.54 cm
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La sua carriera si distingue per una forte impronta autoriale e una costante ricerca espressiva che unisce tradizione, linguaggio dialettale e introspezione femminile.
Origini e formazione
Originaria di Taranto, dove tuttora risiede, Marina Lupo ha fatto della sua terra d’origine e della cultura pugliese una fonte d’ispirazione continua. Vive tra Taranto e Roma, città che considera la sua “città d’appoggio” per i progetti teatrali e cinematografici.
Fin dai primi anni, mostra una naturale inclinazione per la recitazione e la scrittura, avvicinandosi al teatro come mezzo espressivo e linguistico, capace di raccontare le radici popolari e le sfumature dell’animo umano.
Carriera artistica
Marina Lupo è conosciuta al pubblico per la sua partecipazione ai film:
- 2023 Il Miracolo, regia di Edoardo Winspeare
- 2018 Una vita spericolata, regia di Marco Ponti
- 2018 Anche senza di te, regia di Francesco Bonelli
- 2023 Gerry, regia di Giuseppe Bonito
- 2023 La vita che volevi, regia di Ivan Cotroneo
- 2022 Le indagini di Lolita Lobosco – 2ª stagione, regia di Luca Miniero
- 2019 I Fratelli Caputo, regia di Alessio Inturri
- “Oi vita mia” (2025)
Oltre all’attività cinematografica, si è distinta anche come autrice teatrale e regista, mettendo in scena i propri testi e collaborando con diversi interpreti della scena italiana.
Nel 2006 si aggiudica il Premio Prova d’attore, riconoscimento che ne sancisce la maturità artistica e il valore interpretativo.
Durante il Siddharta Summer Festival, si fa apprezzare come interprete e autrice dello spettacolo “Malanima”, un testo scritto in dialetto napoletano, lingua che, pur non conoscendo a livello accademico, parla e interpreta con grande naturalezza e sensibilità.
L’autrice e il rapporto con il pubblico
Il testo “Malanima”, non coperto da diritti d’autore, è depositato presso lo Studio Legale L. Nota di Taranto, che ne attesta ufficialmente la “maternità artistica”.
Marina Lupo permette a tutti gli attori e le compagnie teatrali interessate di consultare e rappresentare i suoi testi, chiedendo soltanto di essere contattata via mail — un gesto che riflette la sua visione aperta, inclusiva e profondamente umana del teatro.
“Il mio desiderio – racconta Marina – è che le parole continuino a vivere nelle voci di chi le ama. Il teatro appartiene a chi lo sente, non solo a chi lo scrive.”
Un’arte tra identità e passione
Con una carriera radicata tra Taranto e Roma, Marina Lupo rappresenta una voce autentica del teatro e del cinema italiano contemporaneo. La sua arte, sospesa tra poesia, dialetto e introspezione, racconta un’Italia fatta di memoria, femminilità e libertà creativa.






