Sinisa Mihajlović che malattia ha?: “Io rispetto la malattia, ma so che la vincerò”

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Sinisa Mihajlović allenatore di calcio ed ex calciatore serbo, attraverso una conferenza stampa ha annunciato di essere malato.

L’allenatore del Bologna in conferenza stampa al Centro Tecnico di Casteldebole, ha annunciato che gli è stata diagnosticata la leucemia.

Sinisa Mihajlović annuncia la sua malattia

Con un modo ironico ma anche con tanto di commozione, Sinisa ha annunciato per mezzo stampa di essere affetto da Leucemia, chiedendo anche di non provare pena per lui.

“Ho visto il direttore tecnico Walter Sabatini che stava peggio di tutti: mi ha rubato la scena, e allora ho fatto di tutto per star peggio e riavere l’attenzione. Ho chiesto questa conferenza stampa per darvi la notizia per primo e dire tutto con chiarezza. Purtroppo o per fortuna abbiamo fatto alcuni esami, scoprendo anomalie. La cosa più difficile è stato far credere a mia moglie che avevo la febbre il giorno della partenza per il ritiro, il giorno in cui in realtà dovevo fare ulteriori accertamenti: alle nove di sera ho saputo, è leucemia”,

afferma l’allenatore, per poi lasciarsi andare al racconto e a tutto ciò che ha provato nel momento in cui è giunta conferma della diagnosi.

“E’ stata una bella botta, sono rimasto due giorni chiuso in camera a pensare a tutto, a riflettere, a piangere, mi è passata tutta la vita davanti. Non sono lacrime di paura, le mie. Io rispetto la malattia, ma so che la vincerò. La guarderò dritta negli occhi, la affronterò a petto in fuori: non vedo l’ora di andare martedì all’ospedale, prima comincio e prima finisco. E’ in fase acuta, ma attaccabile. Ci vuole tempo, ma si guarisce. Ho spiegato tutto ai giocatori in call conference, e ho pianto anche con loro. La malattia si deve affrontare come voglio che loro affrontino le partite, ho detto loro: attaccare, pressare, aggredire, andare a fare gol, non stare ad aspettare”.

“Questa sfida sicuramente la vincerò, non ci sono dubbi: per me, per la mia famiglia, per tutti quelli che mi vogliono bene, e sono parecchi. Ho ricevuto 500-600 telefonate e messaggi, mi scuso per non aver risposto, volevo stare con me stesso per affrontare con serenità e coraggio quel che devo affrontare, spero mi capiscano. Ringrazio tutto il Bologna, mi hanno fatto capire che sono uno di famiglia, che mi vogliono bene. Come ho detto ai giocatori, ho bisogno di aiuto per vincere questa sfida. In questi giorni ho pianto molto, mi sono commosso spesso, ma non mi piace che si pianga con me, che la gente mi veda e pianga: io non voglio far pena a nessuno”.

“Il 28 febbraio ho fatto degli esami ed era tutto a posto, mi sono allenato tutti i giorni fino a fine maggio e non c’era alcun sintomo. Poi siccome mio padre è morto di cancro e faccio sempre le prove tumorali, se non l’avessimo fatte con gli esami di sangue normali non avrei scoperto niente”

“Nessuno deve pensare di essere indistruttibile e invincibile, perchè poi quando succede è una botta tremenda. L’unica speranza è anticipare, per scoprire prima il problema. Nella mia vita nessuno mi ha regalato nulla, ma sono sicuro di uscire un uomo migliore da questa situazione”,

ha concluso.

 

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