Pupo e debiti di gioco: “mi salvai inventando una malattia di mia figlia”

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Pupo pseudonimo di Enzo Ghinazzi, cantautore, paroliere, compositore e conduttore televisivo italiano, in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi torna indietro con la memoria e i ricordi, raccontando il periodo nero che l’ha visto sommerso di debiti a causa del gioco.

Pupo non ha mai nascosto le sue debolezze e il suo passato di debiti a causa del gioco che l’ha portato a perdere milioni di lire. Il cantante ne uscì inventando una disgrazia sulla salute della figlia.

“Ho i brividi a pensarci. Nel 1983 un giorno perdo a carte 75 milioni di lire e pago con tre assegni da 25 milioni. Dopo qualche tempo la Polizia fa un blitz e scopre una bisca a Bergamo dove rintraccia i miei assegni e arresta un gruppo di truffatori… Sennonché 7 o 8 anni dopo quella gente esce di galera, si ricorda del mio debito e mi viene a cercare. Nel frattempo però io mi ero giocato tutto. Mi salvai inscenando la mia disperazione e dicendo una bugia squallida: inventai che avevo un gravissimo problema familiare, che mia madre o una delle mie figlie aveva una malattia rara e costosissima. Fui così credibile che rinunciarono”,

racconta il cantante, che non ha mai nascosto la sua dipendenza dal gioco.

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