“Piramide” è il nuovo EP di Andrea Gioè: significato e tracklist dei brani

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Piramide” di Andrea Gioè: l’eredità di chi non si piega. Il disco che restituisce alla Sicilia la sua verità

“Piramide” (A.G. Production / Pirames International) non è un semplice EP: è un testamento morale, un atto di responsabilità civile e artistica.

Con questo nuovo lavoro, Andrea Gioè, cantautore palermitano con trent’anni di scrittura alle spalle, sottrae la Sicilia agli stereotipi, alla retorica, alle mitizzazioni seriali e alle semplificazioni che spesso trasformano la sua terra in folclore.

È un disco che non cerca consolazione, ma che rivendica dignità, quella dignità che si misura nella capacità di stare in piedi anche quando farlo costa caro.

«Cu sì scanta rà muarti è un uamu muaittu. Cu arriesta pì com’è vivi pì siempri»
(«Chi ha paura della morte è un uomo morto. Chi resiste per come vive, vive per sempre»)

Questa frase, sigillo etico del brano “Mafia”, è anche la chiave dell’intero EP.

Un figlio, un padre, una terra: cosa racconta “Piramide”

Dentro “Piramide” c’è un figlio che parla al padre, un musicista che non indulge al sentimentalismo, un siciliano che ha vissuto altrove senza mai smarrire le sue radici.
E soprattutto c’è il rifiuto netto di trasformare la criminalità organizzata in intrattenimento, in mitologia pop, in estetica da fiction.

Gioè rinuncia a qualsiasi idealizzazione.
Niente eroismi, niente folklore.
Solo verità nuda, memoria e responsabilità.

I sei brani, scritti tra il 2004 e il 2017 e mai pubblicati prima, sono stati custoditi come documenti di un tempo sospeso: appunti musicali nati da necessità, non da strategia. Oggi diventano un gesto liberatorio, una resa dei conti con ciò che il tempo aveva lasciato incompiuto.

La Sicilia al centro: contro la retorica, per la verità

Oggi che l’isola torna spesso sotto i riflettori — tra serie televisive, cartoline romanzate e immaginari semplificati — “Piramide” sceglie una strada opposta.

Gioè restituisce la Sicilia alla sua gravità:

  • memoria,
  • famiglia,
  • responsabilità civile,
  • lavoro interiore,
  • dignità personale.

Il disco non è un semplice archivio riaperto, ma un ordine che finalmente trova forma, muovendosi tra rock, blues, elegia e rabbia composta. Nessuna smussatura, nessun compromesso: solo chitarre in primo piano e una scrittura diretta, nervosa, necessaria.

Una postura che richiama, senza dichiararlo, la stessa fibra morale di Sciascia, Buttitta, Letizia Battaglia: lo sguardo fermo di chi non ha paura di nominare le cose.

I brani dell’EP “Piramide”

1. “Mafia”: l’inizio di tutto

Brano d’apertura e manifesto del disco.
Scritto in francese e siciliano, racconta la complicità culturale che circonda il potere criminale.

«Mafia c’est les larmes d’un homme obligé de quitter sa terre»
(«La mafia sono le lacrime di un uomo costretto a lasciare la propria terra»)

«Mafia c’est un père qui se suicide parce qu’il sait plus comment la nourrir»

La mafia come sistema che toglie pane, dignità, e casa. Non folklore, non leggenda, ma miseria quotidiana.
Il brano non denuncia: constata. Mostra tutto senza abbellire niente.

Il refrain finale in siciliano è una dichiarazione di resistenza, non di eroismo:

«Cu arriesta pì com’è vivi pì siempri»

2. “Piramide”: il dialogo con il padre

La title-track è una lettera sospesa tra malattia, fatica, costruzione e crollo.

«Rassegnare, dimenticare e ricominciare»

La piramide diventa metafora della vita che si sgretola e si rialza.
Le due voci che si intrecciano — Paolo Gioè in palermitano e Omar Bakhit in egiziano — superano lingue, religioni e geografie.
La chiusura (“Ciao Pà, ti voglio bene”) è una delle frasi più disarmanti del disco.

3. “Un Sicilien”: appartenenza senza retorica

Un brano che racconta cosa significa essere siciliani fuori dall’isola:
non nostalgia, non souvenir, ma un modo di guardare il mondo, un’energia che non si spegne.

«Un volcan d’énergie qui se lève toujours»

La sicilianità diventa condotta morale, non estetica.

4. “Never betray me (… Merry Christmas)”

Focus track dell’EP, con videoclip in anteprima su Sky TG24.

Scritta nel 2016 con i francesi Les Branlagats e riarrangiata da Alex Vecchietti, è una dichiarazione d’amore alla musica: l’unico linguaggio che non tradisce.

«My instrument never betrays me, you stay with me all my life»

Il “Merry Christmas” non rimanda al Natale, ma all’ironia dolente di una festa che maschera fragilità e solitudini.

5. “Io, noi due… mai più”: l’amore come identità spezzata

Una delle pagine più intime del disco.
L’amore finito non come rottura tra due persone, ma come perdita di sé.

«Ed io sono distrutto, non esisto più»

La voce racconta un corpo che cambia dopo una frattura emotiva.
Un cuore di vetro che scoppia e non si ripara più.

6. “Branlagats blues in Sib”: il blues come resistenza

La chiusura dell’EP è un bilancio etico.
Un blues ruvido, che porta con sé la volontà di salvare la musica e salvarsi.

Non un’ambizione salvifica, ma un gesto di responsabilità verso il mestiere e verso se stessi.

Andrea Gioè: una biografia che pesa come una scelta

Cantautore palermitano attivo dal 1994, Andrea Gioè ha costruito un percorso di rigore e coerenza:

  • oltre 370 brani,
  • 13 album,
  • 14 EP,
  • 5 libri,
  • colonne sonore premiate allo Sport Film Festival,
  • milioni di streaming (“L’Eclettico” oltre 2,3 milioni; “Ardente Sogno” oltre 440mila).

“Le persone speciali” ha superato 12,7 milioni di visualizzazioni su TikTok, diventando un fenomeno virale.
Nel 2023 arriva al 1º posto della classifica Radio Airplay Indipendenti con “Nel cammino delle mie minchiate”.

La Sicilia è sempre presente nella sua scrittura, ma senza folclore, senza cartoline:
è terra di frizione, non di nostalgia.

Conclusione: perché “Piramide” è un disco necessario

“Piramide” non parla solo di un artista:
parla di una terra che spesso si racconta solo quando conviene,
di un Paese che dimentica,
di chi sceglie di non piegarsi, qualunque sia il prezzo.

«Ho imparato che si può restare siciliani anche da lontano, purché non si rinunci a dire la verità.»Andrea Gioè

Un EP che non cerca applausi: cerca coscienza.
E che restituisce alla Sicilia — e alla musica — la loro verità più semplice:
la dignità non si eredita, si sceglie ogni giorno.

Tracklist

  1. Mafia
  2. Un Sicilien
  3. Piramide
  4. Never betray me (… Merry Christmas)
  5. Io, noi due … mai più
  6. Branlagats blues in Sib
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