Nel cuore di un isolamento forzato, in una settimana di malattia, Numa Nardoni, artista fiorentino poliedrico e indipendente, ha scritto, registrato e autoprodotto il suo primo EP, intitolato “La Camera di Plastica”. Questo lavoro, distribuito da Needa Records, è una riflessione potente sul presente, un viaggio tra libertà identitaria, denuncia sociale e le ferite del nostro tempo. Ma cosa c’è dietro questo album disturbante e viscerale? Scopriamolo insieme.
Un EP Nato dall’Isolamento: Tra Suoni Digitali e Urgenza Creativa
“La Camera di Plastica” non è solo il titolo di un EP. È il simbolo di un’esperienza personale intensa e catartica, dove l’artista ha dato voce a pensieri e emozioni, senza censure, a partire dall’isolamento forzato causato dalla malattia. Una stanza chiusa, in cui l’artista ha creato una realtà sonora fatta di suoni digitali e atmosfere “plasticose”, riflettendo sulla condizione contemporanea: una società che sembra sospesa tra realtà e virtualità, tra verità scomode e finzioni.
Il titolo, “La Camera di Plastica”, si riferisce proprio alla dimensione artificiale in cui viviamo quotidianamente, dominata dalla tecnologia e dai social network, ma anche alla natura dei suoni digitali usati per registrare l’EP. Un lavoro che non cerca edulcorazione, ma che invita ad affrontare le contraddizioni e le difficoltà del nostro tempo.
I Temi dell’EP: Dalla Guerra alla Libertà di Esprimersi
Ogni traccia dell’EP è una riflessione sulla società contemporanea, trattando temi come la violenza della guerra, il diritto di espressione identitaria, la deriva dei social network, e la rabbia viscerale di chi vive nell’incertezza. Nardoni usa la sua musica per dare voce a temi difficili e spesso dolorosi.
- “Vita decadente” apre l’album con una critica feroce alla realtà attuale. La traccia fotografa il collasso sociale, in un mondo in cui violenza e politica si intrecciano, dove la coscienza sembra assopita e la religione diventa un pretesto per il potere.
- “Sbatto” è un affondo contro l’ipocrisia dei social network, dove la realtà viene ridotta a spettacolo e il dolore a merce. Con il suo spirito punk e sarcastico, la canzone sottolinea la falsità di un mondo in cui siamo più veri dietro lo schermo che nella vita reale.
- “Sei anche Michelle” è il manifesto queer dell’EP, in cui l’artista racconta la storia di un medico che di notte diventa una drag queen, celebrando la libertà di espressione e il coraggio di vivere senza maschere.
- “Dormi”, la traccia più lacerante dell’album, affronta il tema doloroso delle guerre che distruggono le famiglie e strappano i bambini dalle braccia delle madri. Un atto di denuncia che si trasforma in una ninna nanna funebre, un grido di dolore che diventa anche una carezza.
- “Numa non mollare l’osso” è una canzone autobiografica che riflette sulle difficoltà e le frustrazioni artistiche, raccontando il cammino di un artista che ha scelto di non arrendersi, nonostante le difficoltà del mondo musicale.
- “In the Dark I Just Want to Smile Again” è una ballata elettronica, inquietante e fragile, che esprime il lato più vulnerabile di Nardoni, sospeso tra il desiderio di luce e l’oscurità che lo circonda.
- Il finale dell’EP è affidato a “Syntheticpunk”, una traccia che esplora il caos contemporaneo, dove il punk incontra la tecnologia e l’umanità si fonde con la nevrosi. Un pezzo che rappresenta il lato più provocatorio e teatrale di Nardoni.
Un’Opera Disturbante e Senza Censure
“La Camera di Plastica” è un lavoro crudo e lucido, che non cerca il consenso ma la riflessione. Con il suo stile unico, Numa Nardoni riesce a toccare corde sensibili, creando un’opera che non solo denuncia, ma invita anche ad una presa di coscienza. I testi, forti e senza compromessi, sono accompagnati da suoni che vanno dal punk all’elettronica, passando per il rock, creando un mix sonoro innovativo che cattura l’ascoltatore.
In quest’EP, Numa si fa portavoce di una generazione in crisi, ma anche di un’umanità che non smette di lottare per esprimersi e per sopravvivere.
Il Video e il Concept Visivo: Un Racconto Visivo di Libertà e Identità
A supporto dell’EP, è stato realizzato un videoclip doppio che racconta due dei singoli più importanti dell’album: “Numa non mollare l’osso” e “Sei anche Michelle”. Il videoclip, diretto da Gabriele Corsini, unisce due storie in un unico racconto visivo, portando sullo schermo i temi di libertà e identità trattati nelle canzoni. La partecipazione di personaggi come la drag queen Niccolò Gabbrielli e dei musicisti Foggy Biliotti (basso), Gianluca Polvere (tastiera), Leonardo Ignesti (chitarra), e Palmiro Santoro (batteria) arricchisce ulteriormente il progetto.
Conclusioni
Con “La Camera di Plastica”, Numa Nardoni firma un’opera personale e potente, una riflessione profonda sul presente e sulle difficoltà del nostro tempo. L’EP non ha la pretesa di dare risposte, ma di suscitare una riflessione. Come afferma lo stesso artista: «Se chi ascolta si ferma un attimo a riflettere, ho raggiunto il mio obiettivo.»
Tracklist:
- Vita decadente
- Sbatto
- Sei anche Michelle
- Dormi
- Numa non mollare l’osso
- In the Dark I Just Want to Smile Again
- Syntheticpunk






