Giambattista Fedrici pubblica “Piano Stories”: il pianoforte torna protagonista nell’era dei singoli digitali

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In un’Italia musicale sempre più dominata dai singoli, dagli algoritmi e dal consumo rapido, si sta affermando un fenomeno silenzioso ma costante: la crescita dell’ascolto pianistico. Sempre più ascoltatori, soprattutto adulti, riscoprono il pianoforte solo come spazio di ordine, concentrazione e ascolto profondo, lontano dal rumore continuo di notifiche, parole e micro-narrazioni digitali.

Le playlist di musica pianistica, un tempo relegate al semplice sottofondo, oggi registrano numeri in aumento e vengono utilizzate come strumenti di orientamento mentale, studio e lavoro. In un’epoca satura di contenuti verbali, il pubblico torna a cercare una forma di ascolto che non spieghi, ma accompagni; che non invada, ma richieda presenza attiva.

“Piano Stories”: il nuovo album di Giambattista Fedrici

È all’interno di questa trasformazione dell’ascolto che si inserisce “Piano Stories”, il nuovo album del compositore e pianista Giambattista Fedrici, pubblicato da Infinity Records.
Un’opera che segna l’ingresso ufficiale dell’autore nel mercato discografico con un lavoro pienamente strutturato, dopo anni di composizioni per pubblicità, progetti personali ed eventi.

Una scelta contro le logiche del mercato musicale attuale, sempre più orientato all’immediatezza e alla frammentazione. Fedrici arriva all’album come si arriva a un libro che ha richiesto tempo: senza compromessi stilistici, senza rincorrere l’attualità, ma con l’urgenza di dare forma a un percorso coerente e compiuto.

👉 Ascolta “Piano Stories” su Spotify.

Un album di pianoforte come percorso narrativo

“Piano Stories” è composto da 14 brani, ciascuno pensato come un capitolo autonomo ma necessario all’economia complessiva dell’opera. I temi attraversati — distanza, rinascita, fragilità interiori, resilienza — trovano espressione in una scrittura minimalista, attenta al dettaglio e alla forma.

Il pianoforte resta il centro assoluto della narrazione sonora. In alcuni brani, una presenza elettronica discreta introduce una lieve opacità, una zona di incertezza che modifica la percezione del tempo e accompagna l’ascoltatore verso territori meno definiti dell’immaginario emotivo.

Oltre la playlist: il concetto di “romanzo sonoro”

Ciò che rende “Piano Stories” particolarmente rilevante è il suo posizionamento nel dibattito sulla trasformazione dell’ascolto musicale. Non si tratta di una semplice raccolta di brani, ma di un vero e proprio romanzo sonoro, pensato per essere attraversato senza interruzioni.

In un panorama discografico dove l’unità dell’opera tende a dissolversi a favore del singolo brano virale, Fedrici propone un’esperienza long-form, che richiede continuità, attenzione e tempo.

Musica pianistica e concentrazione: un trend in crescita

Gli studi sul comportamento digitale degli ultimi anni mostrano una tendenza significativa: aumentano le ore dedicate ad ambienti sonori che favoriscono la concentrazione, piuttosto che il puro intrattenimento.
Playlist per lo studio, musica per il lavoro mentale, raccolte di pianoforte contemporaneo vengono utilizzate come strumenti per organizzare il tempo e lo spazio interiore.

Il fenomeno è particolarmente evidente nelle fasce adulte, sempre più alla ricerca di un ascolto capace di interrompere il flusso incessante di messaggi e stimoli digitali.

Il pianoforte come grammatica del presente

In questo contesto, il pianoforte torna a essere una forma civile di convivenza con il rumore del presente: una grammatica sobria, continua, che non impone significati ma apre possibilità.
I titoli dei brani — da “Disincanto” a “Due fidanzati degli anni ’60”, da “Fallimenti e cicatrici” a “Verso casa” — funzionano come indizi narrativi, frammenti di memoria che guidano senza vincolare l’interpretazione.

È una modalità che richiama la grande tradizione europea del pianismo introspettivo, ma la colloca in un presente che avverte sempre più il bisogno di un tempo rallentato.

Un’opera che incontra l’oggi senza inseguirlo

“Piano Stories” è un album che dialoga con il presente senza farsi inglobare dalle sue urgenze. Un lavoro che restituisce valore alla forma, alla delicatezza, all’eleganza e alla qualità dell’ascolto consapevole.

Fedrici compie una scelta netta: proporre una musica che non si consuma, ma si attraversa. Una musica che riafferma la possibilità di un tempo altro, sottratto alle dinamiche del mercato e restituito all’esperienza individuale.

“Piano Stories” – Tracklist

  1. Disincanto
  2. Due fidanzati degli anni ’60
  3. Fallimenti e cicatrici
  4. Giorni di fine autunno
  5. Ritocchi dell’anima
  6. Inquietudini e campi di papaveri
  7. Perdutamente
  8. Quel che conta veramente
  9. Stamattina presto
  10. Tempi lontani
  11. Trascorsi tumultuosi
  12. Un’altra lunga notte
  13. Un cammino di speranza
  14. Verso casa

Giambattista Fedrici – Biografia

Giambattista Fedrici nasce in provincia di Brescia il 30 luglio 1968 e cresce in un ambiente profondamente legato alle arti. La musica diventa presto il suo linguaggio privilegiato.
Si forma nel repertorio classico studiando pianoforte e composizione, per poi esplorare territori sonori differenti, con una forte attenzione alla sperimentazione e al lavoro in studio, da sempre preferito all’esibizione dal vivo.

Nel corso della sua carriera ha firmato musiche per pubblicità, progetti personali ed eventi, costruendo un percorso appartato ma coerente. La pubblicazione di “Piano Stories” con Infinity Records segna l’inizio di una nuova fase artistica, più visibile ma fedele a una ricerca maturata nel tempo.

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