Cosa significa e qual è la storia dello Stato di Palestina?

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Lo Stato di Palestina è una delle entità politiche più complesse e discusse a livello internazionale. Situato nel cuore del Medio Oriente, è un’entità che ha vissuto una storia segnata da conflitti, aspirazioni nazionali e incertezze politiche.

In questo articolo esploreremo cosa significa lo Stato di Palestina, la sua storia, e il suo ruolo attuale sulla scena mondiale.

Cosa Significa lo Stato di Palestina?

Lo Stato di Palestina è un’entità politica che si estende su una parte dei territori storici della Palestina, che comprende principalmente la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. Nonostante non sia riconosciuto come stato indipendente da tutti i paesi, la Palestina è stata riconosciuta come stato non membro osservatore dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 2012.

Aspetti Fondamentali dello Stato di Palestina

  1. Territorio: Comprende la Cisgiordania e Gaza, territori che sono stati oggetto di dispute tra israeliani e palestinesi sin dalla metà del XX secolo.
  2. Capitale: Sebbene la capitale dichiarata sia Gerusalemme Est, la città è contesa con Israele, che considera Gerusalemme tutta come sua capitale.
  3. Governo: Il governo palestinese è diviso tra due principali fazioni politiche: Fatah, che controlla la Cisgiordania, e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza.

Simboli dello Stato di Palestina

  • Bandiera: La bandiera palestinese rappresenta la lotta per l’indipendenza e la sovranità. È composta da tre strisce orizzontali (nero, bianco, verde) e un triangolo rosso, simbolo di resistenza e lotta per la libertà.
  • Inno: “Mawtini” (La mia patria) è l’inno nazionale che esprime il desiderio di indipendenza del popolo palestinese.

La Storia dello Stato di Palestina

La storia dello Stato di Palestina è strettamente legata al conflitto israelo-palestinese e alle difficoltà del popolo palestinese nel perseguire l’autodeterminazione. Ecco un rapido sguardo alle tappe fondamentali della sua storia.

Le Origini del Conflitto (XX Secolo)

Mandato Britannico e il Piano di Partizione

Nel 1917, con la Dichiarazione Balfour, il governo britannico sostenne la creazione di un “focolare nazionale ebraico” in Palestina, che all’epoca era sotto il controllo britannico dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Questo suscitò le prime tensioni tra la popolazione araba e quella ebraica.

Nel 1947, l’ONU propose un piano di partizione per dividere la Palestina in uno stato ebraico e uno arabo. Gli ebraici accettarono il piano, ma gli arabi palestinesi e gli stati arabi vicini lo respinsero, portando alla Guerra del 1948. Dopo la guerra, il territorio palestinese fu diviso tra Israele, la Giordania (che prese il controllo di Gerusalemme Est e della Cisgiordania) e l’Egitto (che controllò Gaza).

La Nascita dell’OLP e la Lotta per l’Indipendenza

Nel 1964, venne fondata l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), un’organizzazione che rappresentava il popolo palestinese e lottava per la creazione di uno stato palestinese indipendente. Con il tempo, l’OLP divenne la principale entità politica per i palestinesi, purtroppo segnando anche un periodo di forte conflitto e violenza.

Durante gli anni ’70 e ’80, ci furono numerosi conflitti con Israele e una crescente ricerca di riconoscimento internazionale. La dichiarazione di indipendenza della Palestina fu fatta nel 1988 dalla Lega Araba, ma la creazione di uno stato palestinese fu ostacolata dalle difficoltà interne e dalle politiche israeliane.

Gli Accordi di Oslo e la Creazione dell’Autorità Nazionale Palestinese

Nel 1993, dopo decenni di conflitti, l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) venne creata grazie agli Accordi di Oslo, un processo di pace che portò al riconoscimento reciproco tra Israele e l’OLP. L’ANP ottenne un certo grado di autogoverno, principalmente nella Cisgiordania e a Gaza, ma la questione della piena sovranità palestinese rimase irrisolta.

La Divisione Interna e il Ruolo di Hamas

Nel 2006, la fazione Hamas, che si opponeva agli Accordi di Oslo, vinse le elezioni legislative palestinesi. Questo portò a una divisione interna tra la Fatah, che controlla la Cisgiordania, e Hamas, che si prese il controllo di Gaza nel 2007. Da allora, la divisione ha segnato la politica palestinese, rendendo ancora più complicata la creazione di uno Stato palestinese unitario.

Il Conflitto Israelo-Palestinese e la Questione della Sovranità

Il conflitto israelo-palestinese è il cuore del problema della creazione di uno Stato di Palestina. Nonostante l’Autorità Palestinese e l’OLP abbiano cercato di ottenere il riconoscimento internazionale, Israele e alcuni altri stati continuano a non riconoscere la Palestina come uno Stato indipendente, soprattutto a causa della disputa su Gerusalemme e sulle linee di confine.

La comunità internazionale è divisa. Oltre ai paesi che riconoscono la Palestina, come la Russia e la Cina, numerosi stati occidentali, tra cui gli Stati Uniti e gran parte dell’Unione Europea, mantengono una posizione più cauto, insistendo che la creazione di uno Stato palestinese debba essere il risultato di un accordo bilaterale tra Israele e Palestina.

La Palestina Oggi

Nonostante la lunga storia di conflitti e divisioni interne, la Palestina continua a essere un simbolo di speranza per milioni di palestinesi in tutto il mondo. Sebbene non abbia il pieno controllo dei territori e non sia riconosciuta come Stato sovrano da tutti i paesi, la Palestina continua a fare appello alla comunità internazionale per il riconoscimento della sua indipendenza.

Oggi, lo Stato di Palestina è riconosciuto da oltre 130 paesi, ma la sua lotta per la piena indipendenza e la fine dell’occupazione israeliana continua a essere un tema centrale nelle relazioni internazionali e nei negoziati di pace in Medio Oriente.

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