
Lo svezzamento è una delle tappe più importanti nella crescita di un bambino: rappresenta il passaggio dal solo latte (materno o formulato) all’introduzione graduale di altri alimenti solidi o semisolidi.
È un momento di scoperta, sia per il piccolo che per i genitori, e va affrontato con serenità, ascoltando i segnali del bambino e seguendo le indicazioni del pediatra.
Cos’è lo svezzamento e a cosa serve
Il termine svezzamento indica il periodo in cui il lattante inizia a conoscere nuovi sapori, consistenze e nutrienti, affiancando al latte altri cibi.
Oggi si preferisce parlare di alimentazione complementare, perché il latte (materno o artificiale) resta ancora la principale fonte di nutrimento durante i primi mesi di questa fase.
Lo scopo dello svezzamento è:
- Abituare il bambino a mangiare con il cucchiaino e non solo dal biberon o dal seno;
- Garantire un apporto completo di nutrienti, come ferro, zinco e vitamine;
- Stimolare i sensi del gusto, dell’olfatto e del tatto attraverso il cibo;
- Aiutare lo sviluppo dell’autonomia alimentare.
Quando iniziare lo svezzamento
In genere, lo svezzamento inizia intorno ai 6 mesi, ma ogni bambino ha i propri tempi.
Secondo le linee guida dell’OMS e della maggior parte dei pediatri italiani:
👉 È bene non iniziare prima dei 4 mesi e non oltre i 6 mesi.
I segnali che indicano che il bambino è pronto sono:
- Riesce a stare seduto con un buon controllo del capo;
- Mostra interesse per il cibo degli adulti;
- Non ha più il riflesso di estrusione, cioè non spinge fuori automaticamente il cibo con la lingua;
- Chiede il latte più spesso, segno che ha bisogno di più energia.
Cosa mangiare nei primi mesi di svezzamento
L’introduzione dei cibi deve essere graduale e varia. Si parte con piccole quantità e consistenze morbide, per poi aumentare man mano.
Alimenti consigliati per iniziare:
- Crema di riso, mais o tapioca (primi cereali senza glutine);
- Verdure dolci e leggere come carota, zucchina, patata, zucca o finocchio, cotte e frullate;
- Frutta fresca omogeneizzata o grattugiata, come mela, pera o banana;
- Brodo vegetale leggero come base per le prime pappe;
- Proteine leggere (dopo le prime settimane): carne bianca, pesce, legumi decorticati o uovo, secondo le indicazioni del pediatra;
- Olio extravergine d’oliva a crudo per completare il piatto.
❌ Evita: sale, zucchero, miele, alimenti troppo elaborati o industriali.
Svezzamento tradizionale o autosvezzamento?
Negli ultimi anni molti genitori scelgono l’autosvezzamento, un approccio più libero in cui il bambino mangia gli stessi cibi della famiglia, adattati a consistenza e sicurezza, senza pappe predefinite.
Entrambi i metodi (tradizionale e autosvezzamento) sono validi, purché:
- Il bambino sappia stare seduto bene;
- Venga sempre supervisionato durante i pasti;
- L’alimentazione resti varia ed equilibrata.
Spesso la scelta migliore è un approccio misto, seguendo il ritmo e la curiosità del piccolo.
Consigli pratici per un buon svezzamento
- Segui sempre le indicazioni del pediatra.
- Introduci un alimento nuovo alla volta, aspettando 2–3 giorni prima di aggiungerne altri.
- Proponi i cibi più volte, anche se il bambino li rifiuta inizialmente.
- Offri l’acqua (meglio naturale) durante i pasti.
- Rendi il momento del pasto rilassato e senza forzature: il bambino deve associarlo a un’esperienza positiva.
Conclusione: un passo alla volta verso l’autonomia
Iniziare lo svezzamento è una fase di crescita fondamentale, non solo dal punto di vista nutrizionale ma anche affettivo.
Ogni bambino ha i propri tempi: la chiave è pazienza, ascolto e gradualità.
Con il giusto accompagnamento, lo svezzamento diventerà una bellissima avventura fatta di scoperte, colori e sapori nuovi.
 
             
		




