Gerry Scotti, uno dei volti più amati della televisione italiana, non si chiama davvero così. Il suo vero nome è Virginio Scotti, ed è nato nel 1956 a Miradolo Terme, in provincia di Pavia. Ma da dove viene il nome “Gerry”? E quando ha iniziato a usarlo?
Virginio diventa Gerry: l’origine del soprannome
Il soprannome Gerry nasce tra i banchi di scuola. Alcuni compagni, scherzando sul suo aspetto fisico (all’epoca aveva capelli biondi e un fisico imponente), iniziarono a chiamarlo così. Il nomignolo, inizialmente dato per gioco, lo accompagnò fino agli anni Settanta, quando iniziò a lavorare come DJ a Radio Milano International.
All’epoca, era comune per chi lavorava in radio adottare nomi d’arte anglosassoni, più brevi, moderni e facili da ricordare. In un’Italia che guardava con curiosità al modello americano, “Gerry Scotti” suonava perfetto per attrarre il pubblico giovane. Da semplice soprannome, quel nome divenne parte integrante della sua identità artistica.
Un nome che è diventato un marchio
Con il tempo, Gerry Scotti è diventato sinonimo di televisione popolare e rassicurante. Il suo nome d’arte è oggi un marchio di credibilità e familiarità, costruito attraverso anni di conduzione di programmi di successo, dai quiz show alle trasmissioni di intrattenimento.
Eppure, dietro lo pseudonimo resta Virginio, il nome che lo lega alla famiglia, alle origini provinciali e ai valori semplici. Non a caso, ha scelto di dare il nome Virginia alla sua amata nipotina, nata durante il periodo della pandemia.
Gerry o Virginio? Entrambi
Gerry Scotti ha sempre mantenuto un legame forte con la sua vera identità, sottolineando spesso come il successo non gli abbia fatto dimenticare le sue radici. Il gioco tra immagine pubblica e identità privata è stato per lui naturale e autentico: Gerry davanti alle telecamere, Virginio nella vita di tutti i giorni.