Fonte foto: Avvenire
Rosario Livatino è una delle figure più emblematiche della giustizia italiana. Conosciuto come il giudice ragazzino, fu ucciso dalla mafia a soli 37 anni per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
La sua storia è un simbolo di coraggio, integrità e fede, al punto da essere il primo magistrato laico beatificato dalla Chiesa cattolica. Ma chi era davvero Rosario Livatino?
Figlio unico di una famiglia modesta, Rosario cresce in un contesto profondamente cattolico e studia giurisprudenza all’Università di Palermo. Si laurea con il massimo dei voti e, dopo aver vinto il concorso in magistratura, inizia la sua carriera come sostituto procuratore presso il Tribunale di Agrigento.
Livatino è noto per il suo rigoroso impegno contro la mafia, in particolare contro le organizzazioni criminali della zona, come Cosa Nostra e la Stidda, una potente cosca attiva nella provincia di Agrigento.
Non amava apparire e conduceva una vita riservata e sobria. I colleghi lo ricordano per la sua profonda onestà, competenza e dedizione, ma anche per una forte spiritualità che permeava il suo approccio alla giustizia.
✍️ Famosa la frase annotata nei suoi appunti personali:
“Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili.”
Il 21 settembre 1990, mentre si reca da solo in tribunale, Livatino viene seguito e ucciso sulla SS 640, una strada statale vicino ad Agrigento. I sicari appartenevano alla Stidda, preoccupata per le sue indagini contro la criminalità organizzata e i legami tra mafia e politica locale.
La sua morte scuote profondamente l’Italia. Rosario diventa il simbolo di una giustizia giovane, pulita e determinata, ma anche vulnerabile in un contesto di solitudine istituzionale.
Il 9 maggio 2021, Rosario Livatino viene beatificato ad Agrigento con rito solenne presieduto dal cardinale Semeraro. È il primo magistrato laico a essere beatificato come “martire della giustizia e della fede”.
Anche Papa Francesco ha lodato la sua figura, definendolo:
“Esempio luminoso di rettitudine, di dedizione alla verità e di coerenza cristiana.”
La storia di Livatino ha ispirato numerose opere:
Rosario Livatino non fu solo un magistrato, ma un testimone della verità e della legalità in un’epoca difficile. Il suo esempio continua a ispirare nuove generazioni di cittadini, magistrati e credenti. Una vita breve, ma vissuta con intensità e coerenza, al servizio della giustizia e della fede.
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