Marco Severi è un nome di spicco nel panorama musicale italiano, con una carriera che ha saputo coniugare l’esperienza nel mondo del violoncello con quella del direttore d’orchestra.
Dopo oltre trent’anni come primo violoncello solista nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Severi ha intrapreso una carriera da direttore d’orchestra, portando avanti una visione innovativa della musica classica, mirata a costruire una connessione più profonda tra orchestra, direttore e pubblico.
La Sua Filosofia: La Musica come Connessione Umana
La visione di Marco Severi è chiara: la musica classica deve tornare a essere un linguaggio accessibile a tutti, senza barriere, capace di connettere le persone. Non si tratta solo di eseguire note, ma di creare una relazione, un incontro tra chi suona e chi ascolta.
La sua filosofia non si limita a un controllo tecnico dell’orchestra, ma si fonda sul confronto reciproco, sull’ascolto e sull’armonia tra tutti i partecipanti. Questo approccio permette di creare un equilibrio dove la musica “emerge dal confronto”, come lui stesso afferma, e non dall’imposizione.
Il Progetto “La Traviata” in Piazza del Campo
Un esempio lampante della sua visione è il progetto “La Traviata”, che il Maestro Severi dirigerà il 28 luglio all’aperto, in Piazza del Campo a Siena, dove l’opera ritorna dopo oltre vent’anni di assenza.
Questo non è solo un evento culturale, ma un simbolo del ritorno dell’opera lirica nei luoghi pubblici, dove arte e comunità possono tornare a dialogare. Severi sottolinea che dirigere in una piazza restituisce dignità al suono, riportando l’opera alle sue radici, dove è nata come espressione di comunità.
La Musica come Atto Civile
Per Severi, la direzione orchestrale è un atto civile. La musica è un linguaggio che va oltre l’esibizione tecnica; è una forma di partecipazione collettiva che deve essere condivisa. Questo approccio si riflette nel suo modo di interagire con l’orchestra e con il pubblico.
Non è un lavoro di dominio, ma di responsabilità condivisa. Per il Maestro, dirigere un’orchestra è un’opportunità per costruire relazioni umane attraverso il suono, facendo emergere la bellezza in modo autentico e senza artifici comunicativi.
La Risposta alle Nuove Generazioni
In un’epoca in cui l’interesse per la musica classica sembra diminuire, Severi si distingue per la sua capacità di coinvolgere le nuove generazioni. Recenti studi hanno rivelato che l’interesse degli under 35 per la musica classica è aumentato del 15%, un segnale positivo che il Maestro ha saputo interpretare a suo favore.
Il suo approccio non si limita a strategie di marketing o comunicazione, ma si fonda sulla qualità e sull’autenticità della musica. Per Severi, accorciare le distanze tra musica e pubblico significa creare esperienze vere, senza mediazioni superflue.
Carriera e Successi
La carriera di Severi è ricca di successi, che spaziano dalla direzione di opere liriche come Nabucco, Tosca, Don Giovanni e La Bohème, alla direzione di concerti sinfonici con orchestre di prestigio. Ha collaborato con teatri e orchestre internazionali, come l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Maderna e i Solisti Fiorentini. Tra i suoi progetti recenti, spicca la direzione della Traviata in Piazza del Campo a Siena, un evento che ha segnato il ritorno dell’opera lirica in uno spazio pubblico di grande valore simbolico.
Un Saluto “Da Cuore a Cuore”
Alla fine di ogni concerto, il Maestro Severi saluta il pubblico con una frase che racchiude la sua visione della musica: “Da cuore a cuore”. Questo semplice gesto richiama l’idea di una musica che non è solo un’esibizione, ma un’esperienza condivisa, un passaggio che unisce le persone. Una citazione ispirata alla Missa solemnis di Beethoven, dove il compositore scrisse: «Dal cuore possa tornare al cuore», riassumendo perfettamente la concezione di Severi sulla musica come linguaggio universale e umano.
Conclusioni
Marco Severi è un Maestro che, con la sua esperienza e visione, ha saputo dare nuova vita alla musica classica. Non si limita a dirigere orchestre, ma lavora per ristabilire un legame autentico tra l’arte e la comunità, mettendo la qualità della musica al centro dell’esperienza culturale.
Con il suo approccio innovativo e umano, continua a fare della musica un linguaggio che parla al cuore delle persone, senza barriere, senza mediazioni, e con un forte senso di responsabilità civica.