Dai set fotografici alle sfilate di moda, fino alla creazione di un proprio brand di abbigliamento.
Michele Cilfone racconta, in questa intervista esclusiva, il suo percorso nel mondo della moda: gli inizi come modello, le esperienze internazionali e la trasformazione in fashion designer. Una storia di stile, passione e determinazione.
Michele, raccontaci: come hai iniziato la tua carriera nel mondo della moda?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito che intraprendere la carriera di modello fosse la strada giusta per me. Ero molto giovane quando ho iniziato a partecipare ai primi casting, e con ogni lavoro o collaborazione – che fosse su un set fotografico o su una passerella – acquisivo sempre più consapevolezza che fare il modello era ciò che più mi rappresentava.
Ho lavorato con diversi brand, sfilato in luoghi di grande rilevanza per il mondo della moda e partecipato a numerose campagne pubblicitarie. È stata un’esperienza formativa sotto molti punti di vista.
A un certo punto, però, hai deciso di passare dall’altra parte: da modello a designer. Cosa ti ha spinto a fare questo salto?
Dopo più di dieci anni trascorsi a indossare capi creati da altri, ho sentito il bisogno di esprimere ciò che la moda rappresenta davvero per me. A dire il vero, è stato un processo quasi naturale.
Mi ha sempre affascinato l’idea di poter continuare a lavorare nel mondo della moda, ma con un progetto tutto mio, con il mio marchio. Ho sempre sognato di raccontare e creare qualcosa di personale, costruendo un’identità ben definita.
Spero di essere all’altezza e di riuscire in questo.
Come descriveresti il tuo stile come fashion designer?
Il mio stile si basa molto sulla versatilità. Mi piace proporre capi adatti a uno stile casual, ma anche a contesti più eleganti e raffinati. Spazio dal regular fit fino all’oversize, cercando sempre di mantenere linee pulite e un’estetica autentica.
Mi piace creare capi che comunichino personalità nella maniera più semplice e diretta possibile.
Per me, la qualità è un valore imprescindibile.
Quando è nato il tuo brand e qual è la sua filosofia?
Il mio brand è nato poco più di un anno fa, dopo un periodo di intensa progettazione e, soprattutto, di lunga e accurata ricerca sui materiali.
La sua filosofia si fonda su tre pilastri: autenticità, sostenibilità e sartorialità.
Al centro del progetto c’è la costante ricerca di tessuti forti, resistenti e, soprattutto, sostenibili.
Voglio che chi indossa i miei capi possa vivere l’esperienza di qualcosa di raffinato, frutto di uno studio attento e di una visione ben definita.
Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato nel passaggio da modello a imprenditore della moda?
Caspita, ce ne sono state tante. Soprattutto in questa fase iniziale.
La sfida più grande, però, per me è riuscire a tradurre la mia visione creativa in qualcosa che sia immediatamente comprensibile e riconoscibile da chi indossa i miei capi.
Quando disegno, metto dentro il mio senso estetico, il mio modo di intendere lo stile, la mia personalità.
Il vero obiettivo è riuscire a trasmettere tutto questo anche a chi acquista: far sì che chi sceglie un mio capo non stia semplicemente comprando un vestito, ma stia entrando in sintonia con la mia idea di moda.
È una connessione sottile, ma fondamentale – e non è affatto scontata.
Poi, ovviamente, le sfide si presentano ogni giorno, nella gestione di tutti gli aspetti dell’attività.
Qual è stato il momento più bello da quando hai lanciato il brand?
Sicuramente vedere, per la prima volta, qualcuno indossare un mio capo per strada.
Avere la fortuna di condividere il mio progetto con le persone che scelgono di acquistare da me e che, così facendo mi sostengono, è qualcosa che ripaga ogni sacrificio, ogni scelta fatta lungo questo percorso.
È un mix di orgoglio, sorpresa e profonda gratitudine.
Progetti futuri?
Se mi avessero fatto questa domanda un anno fa, avrei elencato mille progetti.
Ma con l’evoluzione del mio lavoro sto imparando che, per realizzare davvero qualcosa, e farlo bene, è fondamentale dare fiducia al tempo, senza avere fretta.
Ho appena concluso la mia ultima collezione di t-shirt, che esce proprio oggi, con la speranza di vederle presto indossate da tante persone.
Il mio obiettivo è portare il brand il più lontano possibile, senza mai perdere l’essenza con cui è nato.
Che consiglio daresti a chi sogna di entrare nel mondo della moda, magari come hai fatto tu?
Innanzitutto, un consiglio che mi sento di dare a tutti i ragazzi è quello di avere il coraggio e la determinazione di portare avanti i propri sogni, senza mai scoraggiarsi. Anche quando la fatica, i sacrifici e le paure si fanno sentire, perché ci saranno, sempre.
A chi desidera intraprendere un percorso da indossatore, come ho fatto io, consiglio di farlo non per esibizionismo o perché si pensa di avere qualcosa in più degli altri, ma solo se si sente davvero che è la strada che meglio rappresenta chi si è.
La moda è un mondo affascinante, ma anche estremamente competitivo. Solo la passione autentica e la determinazione possono davvero fare la differenza.
La storia di Michele Cilfone dimostra che reinventarsi e ripartire da zero è possibile, soprattutto quando alla base c’è una visione chiara della strada da percorrere e tanta determinazione.
Dalla brillante carriera nella moda alla concretezza del suo marchi di abbigliamento Cilfo, Michele continua a scrivere la sua storia di stile. In un settore in continua evoluzione, si distingue chi sa raccontare qualcosa di autentico, e lui lo fa, collezione dopo collezione.