Paolo Bonolis annuncia il suo addio definitivo alla tv: il futuro dedicato ai figli e i progetti segreti che lo attendono

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La testimonianza di Paolo Bonolis al Festival della TV di Dogliani, situato nella provincia di Cuneo, offre un’introspezione sul suo percorso professionale di 44 anni.

Il celebre conduttore ripercorre le tappe che hanno caratterizzato la sua carriera, partendo dalla televisione per bambini fino ad arrivare all’esperienza di Sanremo nel 2005 e all’incontro con Silvio Berlusconi.

Bonolis evidenzia il suo approccio al lavoro con una nota di divertimento:

“Mi diverto a fare ciò che faccio, ma penso che il mio tempo in televisione sia ormai limitato. Desidero dedicarmi alla mia vita e non sento l’obbligo di rimanere necessariamente sul piccolo schermo”.

Questa consapevolezza lo spinge a riflettere sulla sua libertà di espressione televisiva.

Il conduttore ribadisce di non aver mai avuto paura di seguire la sua visione nella televisione. Secondo lui, l’importante è partire da ciò che si desidera raccontare, piuttosto che cercare di indovinare ciò che il pubblico vuole vedere. Bonolis sostiene che ognuno di noi sia un individuo unico e irripetibile, e che dobbiamo avere il coraggio di raccontare la nostra autenticità, anche attraverso il medium televisivo. Il conduttore riconosce che questa scelta può comportare reazioni diverse: a volte il suo lavoro è stato apprezzato, altre volte ha incontrato un maggior consenso, mentre in rari casi è stato meno gradito.

Bonolis ricorda poi il Festival di Sanremo 2005, da lui condotto:

“Mi è piaciuto tantissimo cambiarlo. Volli grandi ospiti: venne Mike Tyson, Will Smith e pure Hugh Grant, un rompi micidiale. Diceva no a tutto. Sul palco mi sono divertito a percularlo. Gli chiesi come mai l’inglese avesse la propensione a far salire il gatto sul tavolo – the cat is on the table – quando noi in Italia tendiamo a dargli un calcio e farlo scendere”.

In conclusione, Bonolis riflette sulla sua carriera di 44 anni con la consueta ironia. Ha iniziato nel mondo della televisione per bambini, successivamente si è rivolto ai ragazzi e infine agli adulti.

Il suo percorso sembra essersi completato con l’esperienza di “Frontiere dello spirito”, e adesso desidera concentrarsi su nuove sfide e opportunità. L’ultima fase della sua vita sarà caratterizzata da un allontanamento progressivo dai riflettori televisivi.

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